Il legale che difende il giovane di Calcinaia, proprietario dell’attività in via Roma a Pontedera, ha spiegato la situazione

PONTEDERA — L’avvocato Andrea Di Giuliomaria è stato interpellato da La Nazione perché difende il giovane di 25 anni di Calcinaia a cui, alcuni giorni fa, è stato sequestrato il distributore di essenze alla canapa in via Roma a Pontedera.

Le verifiche sui prodotti, e su quanto thc contengono, sono ancora in corso. L’avvocato ha spiegato che i fornitori del distributore automatico sono società italiane con “processi produttivi assolutamente trasparenti e monitorati” e che, aspetto importante, “le percentuali di principio attivo contenute nella cannabis light sono irrilevanti”.

L’avvocato ha aggiunto che lui e il suo assistito dimostreranno l’assenza di “efficacia drogante della sostanza messa in commercio”.

E’ appunto intorno alla capacità psicoattiva delle sostanze che si gioca tutta la questione. Di Giuliomaria deve dimostrare che i prodotti in vetrina non ne contengono in dosi rilevanti.

 

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Assolti i 4 tecnici imputati per la morte di Sauro Tortelli sulla Lodovica

 

Lucca, 11 giugno 2019 – Tutti «assolti perché il fatto non costituisce reato». Questa la sentenza emessa ieri dal giudice Stefano Billet al processo per la morte di Sauro Tortelli, l’imprenditore di Giuncugnano deceduto a 41 anni a causa di un masso che travolse la sua auto sulla Lodovica, all’altezza di Rivangaio. La tragedia avvenne il 5 marzo 2015, un giorno passato alla storia per l’eccezionale tempesta di vento che colpì anche la nostra provincia. Tortelli, titolare del centro benessere Vitality di Piazza al Serchio, stava guidando verso Lucca quando un macigno staccatosi dalla parete della montagna piombò sulla sua auto, uccidendolo sul copo. Rimase invece illesa per miracolo la donna accanto a lui, dipendente del centro benessere, che Tortelli stava accompagnando all’ospedale di Pisa per alcuni esami medici.

La procura, ritenendo che ci fossero responsabilità per quella morte, aveva chiesto e ottenuto di processare Giovanni Pratali, ex ingegnere capo della Provincia di Lucca (avvocato Riccardo Carloni) e tre professionisti che a vario titolo si erano occupati del progetto di installazione della barriera: Antonio Ricci (difeso dall’avvocato Luigi Velani), Fabio Lo Jacono (avvocato Andrea Di Giuliomaria) e Mario Trivellini (Maurizio Campo). La Provincia era tutelata dall’avvocato Francesco Usai. Per le parti civili gli avvocati Giacomo Ciardelli, Cristiano Ciardelli Elena Giuliani.

L’accusa per i quattro era di concorso in omicidio colposo, per aver realizzato una rete paramassi che non aveva un’altezza adeguata, tanto che venne letteralmente saltata dal macigno killer. Ma per il giudice Billet, non sono riscontrabili condotte di reato a carico dei quattro imputati, che sono dunque stati assolti. Tuttavia, nella stessa formula di assoluzione viene lasciato uno spiraglio alle parti civili, dato che si ammette un profilo di possibile responsabilità in termini di risarcimento in sede civile.

L’amico del 24enne morto dopo una caduta dal settimo piano conferma le anticipazioni del Tirreno: filmati horror dietro la fine del giovane ponsacchino

https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2019/11/08/news/salvatore-mi-fece-vedere-video-con-cadaveri-1.37876198

PISA. Un’autopsia a distanza di quasi vent’anni dalla morte. Un corpo da riesumare con l’obiettivo di trovare risposte che la scienza dell’epoca non poteva dare e che oggi può, invece, fornire nella ricerca della verità sulla fine di un giovane di 26 anni in una caserma dei parà.

Nell’inchiesta per omicidio volontario sulla morte di Emanuele Scieri, la Procura ha disposto la riesumazione del cadavere del paracadutista di Siracusa, il cui corpo venne trovato intorno alle due del pomeriggio del 16 agosto 1999 ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute della Gamerra, storica caserma di addestramento dei paracadutisti della Folgore.

Un decesso archiviato nei primi anni Duemila con la consapevolezza di non essere riusciti a trovare i colpevoli di quello che era stato ipotizzato come un omicidio preterintenzionale. Ora lo scenario è cambiato. E si procede contestando ai tre indagati la volontarietà della morte di Scieri nel momento in cui, dopo la caduta dalla torre, lo avrebbero lasciato morire, coprendolo persino con un tavolo per non far scoprire subito il corpo. Un contesto di nonnismo spinto fino alle conseguenze più tragiche. E avvolto per anni in un’omertà nei ranghi della Folgore, a ogni livello, che rischiava di diventare impunità.

Il procuratore capo Alessandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia hanno convocato per mercoledì negli uffici di via Beccaria gli indagati, i loro difensori e le persone offese, la mamma e il fratello di Emanuele
Sarà l’occasione per mettere a confronto i consulenti delle parti in modo da concordare i tempi della riesumazione delle spoglie dell’aspirante avvocato siciliano, sepolto nella sua Siracusa.

Cosa potrà dire il corpo di Scieri a quasi 20 anni dalla tumulazione solo i medici potranno interpretarlo. Il passaggio dell’autopsia è uno snodo fondamentale nell’inchiesta. Almeno per confutare la qualificazione del reato. Ai tre indagati la Procura contesta l’omicidio volontario in concorso. Secondo l’accusa gli ex commilitoni Alessandro Panella, 40 anni, di Cerveteri (arrestato ai domiciliari e da mesi con il solo obbligo di firma); Andrea Antico, coetaneo, residente in provincia di Rimini; Luigi Zabara, 41 anni, di Frosinone, la sera del 13 agosto 1999 dopo aver fatto spogliare e picchiato Scieri lo avrebbero obbligato a salire sulla torre di asciugatura e poi fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle dita. Di qui la caduta a terra della recluta e la fuga dei caporali.

Secondo i periti della famiglia Scieri, il giovane morì dopo qualche ora di agonia. Un soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo è l’elemento alla base dell’accusa di omicidio volontario visto che il preterintenzionale si è prescritto nell’agosto 2017. L’autopsia servirà a stabilire, nei limiti che anche la scienza forense può avere, se il decesso di Emanuele sia stato immediato o se i mancati soccorsi abbiano condannato a morte il parà siciliano.

Nell’ordinanza di arresto per Panella il gip aveva scritto: «L’ipotesi di omicidio volontario appare corroborata dal supplemento peritale nel quale il dottor Maremmani, rianimatore, precisa che Scieri ebbe sicuramente una permanenza in vita compatibile con la possibilità di un efficiente soccorso in grado di scongiurare il decesso». A distanza di vent’anni quel corpo offeso e abbandonato in mezzo ai calcinacci in una caserma, potrebbe raccontare quella verità che nel 1999 forse non fu cercata con l’ostinazione di oggi.

 

Pontedera. Una consulente fiscale è sotto processo con l’accusa di appropriazione indebita dopo la denuncia del titolare di una ditta che si è ritrovato con almeno 60mila euro di debiti con l’erario per imposte, contributi e tasse non versate. Soldi che, secondo l’accusa, la professionista si sarebbe trattenuta evitando di inviarli per conto del cliente, trasformato in debitore incolpevole nei confronti del fisco.

 

https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2019/04/03/news/consulente-del-lavoro-a-processo-non-versate-le-imposte-dei-clienti-1.30158941?ref=search

Una decina sono stati chiamati a testimoniare contro la titolare di un centro finita a giudizio con l’accusa di sfruttamento della prostituzione

https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2018/12/06/news/i-massaggi-erano-a-luci-rosse-e-ora-i-clienti-sfilano-in-aula-1.17536308?ref=search

Pisa, 30 novembre 2018 –  È la mamma di Emanuele a parlare in tv. A chiedere a chi sa di farsi avanti. Come anticipato, la trasmissione «Chi l’ha visto» è tornata a parlare del caso Scieri, in prima serata. Una mezz’ora dedicata al giallo sulla morte del 26enne parà di leva nella Brigata Folgore, originario di Siracusa, trovato senza vita all’interno di un’area della Gamerra (Pisa) il 16 agosto 1999. La trasmissione si è occupata più volte dell’inchiesta, da poco riaperta con tre persone indagate per omicidio volontario, tutti ex commilitoni: Alessandro Panella, (difeso dagli avvocati Marco Meoli e Tizana Mannocci), Alessandro Antico (tutelato da Massimo Cerbari) e Luigi Zabara (i suoi legali sono Mariateresa Schettini e Andrea Di Giuliomaria). Mercoledì sera una nuova puntata sul decesso del giovane che sarebbe stato vittima di atti di prevaricazione e nonnismo.

 

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PISA Un sopralluogo congiunto in cui siano presenti accusa e difesa nello spazio all’interno della Gamerra dove la sera del 13 agosto 1999 Emanuele Scieri, secondo l’accusa, fu vittima di atti di…

https://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/09/20/news/la-difesa-di-zabara-facciamo-un-sopralluogo-dove-fu-trovato-scieri-1.17269218

PISA. Una condanna e due assoluzione. E una provvisionale di 175mila euro che pagherà l’assicurazione di Acque Spa a favore delle parti civili.Arriva un primo punto fermo nel processo concluso a Pisa…